Madrid – Piccola Italia è un centro d’infanzia bilingue, nato a Madrid nel mese di marzo dello scorso anno, per offrire un servizio educativo e ludico specializzato nella diffusione del bilinguismo italo-spagnolo, con educatrici di ampia esperienza e altamente qualificate. L’obiettivo formativo principale del centro è quello di stimolare e incuriosire il bambino attraverso iniziative modellate sui propri bisogni, affinché possano emergere abilità e attitudini. Piccola Italia è un asilo fino a 3 anni che offre la possibilità a bambini di qualsiasi provenienza e paese di imparare italiano e spagnolo e di arricchirsi delle due culture. Il pomeriggio, inoltre, offre attività e laboratori per bambini da 1 a 9 anni e il fine settimana, momento perfetto per passare più tempo con la famiglia, Piccola Italia offre un’ampia varietà di attività da fare insieme con i genitori: ballare, giocare, cucinare, costruire, imparare, cantare…
Oggi sono venuti a trovarci al Com.It.Es. i fondatori dell’asilo nido la Piccola Italia, Sabina Petillo e suo marito Juan José Llorente Kruger per presentarci la loro attività e per farla conoscere anche a coloro che ci seguono. Si è aggiunta a noi la Consigliera Esecutiva Debora Marchesiello. Vediamo quali sono i fondamenti sui quali si basa questo centro infantile bilingue.
1) Come nasce la vostra idea di un Asilo nido italo spagnolo?
Sabina: Nasce dal fatto che a Madrid un nido con queste caratteristiche non c’era. Abbiamo fatto delle ricerche per vedere quanti italiani sono presenti nella capitale spagnola, altre ricerche di mercato e poi abbiamo visto quale avrebbe potuto essere la zona idonea per poter aprire un posto come questo. Naturlamente la zona più idonea è risultata essere quella di Rios Rosas per stare vicini alla scuola italiana ed offrire un servizio in più, un aiuto ai genitori che hanno più figli. Se si ha un figlio iscritto alla scuola italiana, il fratellino più piccolo può venire alla Piccola Italia nello stesso orario, considerando che il nostro servizio è diretto, infatti, ai bambini di età compresa tra gli 0 e i 3 anni.
Juan José: c’è anche un servizio di attività per bambini più grandi, in quanto appena terminano la loro attività alla scuola italiana alle 16.30, possono andare alla Piccola Italia per svolgere altre attività. In questo modo, risulta essere una sorta di doposcuola. Le attività extrascolastiche sono per tutti i bambini, sia che vadano alla scuola italiana o meno, sia che siano italiani o meno. L’importante è che facciano attività extrascolastiche in italiano.
2) Quali sono le attività extrascolastiche che si svolgono nel vostro asilo nido?
Sabina: Sono attività ludiche, in quanto non vogliamo che il bambino dopo essere stato tutto il giorno a scuola venga a caricarsi ulteriormente con altre attività di apprendimento. Praticano o imparano l’italiano in una maniera ludica, facendo teatro e flamenco in italiano o anche lezioni di italiano che si chiamano Imparo l’italiano giocando. Le nostre sono delle lezioni comunicative. Ad esempio, si cantano delle canzoni in italiano, di modo che il bambino, senza rendersene conto, entri in un contesto italiano.
3) Il vostro staff è composto da maestre, preparatrici o educatrici?
Sabina: Abbiamo nel nostro staff delle pedagoghe: due italiane e una spagnola. Le prime due hanno esperienza sia in asili italiani che in asili spagnoli. Per me era importante che avessero esperienza anche in un asilo italiano proprio per portare qui a Madrid il modo in cui si insegna in Italia. Noi seguiamo essenzialmente questo modello che nel nido e nell’asilo è proprio completamente diverso da quello spagnolo. L’educaditrice spagnola ha soprattutto esperienza negli asili spagnoli. Questo binomio sta dando degli ottimi risultati. I genitori dei bambini che sono iscritti sono molto contenti anche perché i bambini vengono molto seguiti. Il lavoro svolto è ottimo e quello che noi facciamo è il 50% italiano e il 50% spagnolo.
Le pedagoghe italiane parlano in italiano e la ragazza spagnola parla in spagnolo. Il bambino ovviamente può rispondere nella lingua che vuole, ma si può dire che da quando abbiamo aperto, da aprile 2015 fino ad ora, i 3 bambini spagnoli che ci hanno accompagnato dal primo momento, già capiscono l’italiano e ci salutano, cantano e ci dicono alcune cose basiche in italiano. Per questi bambini, che a casa non hanno questo rinforzo perché non hanno nessun genitore o parente italiano. capire l’italiano in così pochi mesi è già un buon traguardo.
4) Qual è la differenza con gli asili spagnoli?
Sabina: La differenza con l’asilo spagnolo è soprattutto che quest’ultimo è strutturato più sulle fichas (schede di lavoro), ovvero si ha un bambino molto più seduto, colorando o disegnando, mentre noi cerchiamo di sperimentare di più. Usiamo molto di più il metodo Montessori, sebbene non siamo una Scuola Montessori, però è presente la il metodo tradizionale del nido, ma lasciando al bambino il suo spazio, il suo grado di autonomia. È il metodo che si usa oggi nella scuola italiana. I bambini devono sperimentare e a tal fine usiamo usiamo materiali reciclati o anche farina, zucchero e sabbia. I bambini si sporcano e si devono sporcare divertendosi. Il gioco poi è fondamentale, è il motore di tutto, tanto il gioco guidato (quello che si fa insieme con le educatrici) sia gioco libero che è fondamentale. In questa età (0-3 anni) sono tutti concentrati su loro stessi e per questo devono imparare a condividere e per farlo è meglio usufruire del gioco. Seguiamo ciò che fanno alla scuola materna italiana a Madrid, visto che i bimbi non imparano a leggere a tre anni, come accade, invece, nella scuola spagnola e nella scuola italiana in Italia. Proprio per non creare interferenze con la lingua: prima devono avere una lingua ben strutturata e poi arrivare alla scrittura e alla lettura.
5) Quali sono gli orari del vostro nido?
Sabina: Gli orari sono compatibili con la Scuola italiana. In genere apriamo alle 9.00, ma, possiamo anche aprire alle 8.00 se ci viene richiesto. Offriamo una giornata di asilo completa e ci sono dei bambini che vanno via alle 16.30 e, qualora ce ne fosse bisogno, si può avere un’estensione di orario fino alle 18.30-19.00. Le attività extrascolastiche, invece, sono a partire dalle 16.30 proprio perché la maggior parte dei bimbi va via proprio per quell’ora e allora possono entrare i più grandi verso le 17.00.
6) Fate anche attività nei fine settimana?
Sabina: Certo, il sabato siamo aperti come ludoteca e cerchiamo di essere anche nel fine settimana un punto di incontro per famiglie italo-spagnole o anche solo spagnole o solo italiane che vogliono venire e far sì che i loro figli giochino con altri bambini bilingue. Per esempio il 30 gennaio abbiamo fatto un laboratorio di pasticceria per bambini. Faremo festa di Carnevale. A ottobre abbiamo fatto la festa di Halloween. C’è un confrontro tra i bimbi e tra i genitori che possono conoscere anche altri genitori e favorire così l’integrazione.
7) Quali sono le prospettive future di Piccola Italia?
Juan José: L’importante è farlo conoscere e farlo crescere. Un lavoro di squadra per apportare sempre migliore qualità e conoscenza è molto importante. Ci interessa che gli italiani che sono qui sappiano della nostra esistenza e che i bimbi parlino direttamente in italiano sin dalla primissima infanzia e addirittura dalla nascita.
8 ) Il calendario delle festività com’è distribuito? Seguendo il criterio italiano o spagnolo o entrambi?
Sabina: Il bambino che viene a Piccola Italia è un bambino che vive a Madrid, pertanto deve comunque confrontarsi con una realtà spagnola. Festeggiamo feste italiane e feste spagnole. I racconti li leggiamo in italiano e in spagnolo. Alle 9.30 c’è un’attività corale con le canzoni cantate dai bimbi seduti in cerchio insieme a due mascotte: la Pimpa e la Giraffa Camilla che cantano canzoni tanto in italiano quanto in spagnolo, ovviamente per dare ai bambini sempre una doppia visione.
9) Se ci fossero delle festività alla scuola italiana e i genitori non possono stare da nessuna parte è possibile salvarli e trovargli una soluzione con il vostro asilo?
Sabina: Noi abbiamo proposto, “Dia sin cole”, ovvero i giorni senza scuola, ma abbiamo avuto poco riscontro. Per questo è necessario far conoscere la nostra realtà.
10) Che capienza avete?
Sabina: 30 bambini (2 sale grandi) e poi un’altra sala per le attività extrascolastiche.
11) Perché Piccola Italia?
Sabina: Piccola Italia perché è per i piccoli italiani e proprio perché vogliamo essere una famiglia. È tutto trasparente. I genitori sanno cosa stiamo facendo con i bambini, le nostre sale hanno vetri. Facciamo riunioni coi genitori, la festa di natale coi genitori. I genitori hanno avuto un cd con le foto dei loro figli. Diamo la relazione con gli sviluppi del bambino. Possono vedere ogni giorno come lavoriamo con loro.
Juan José: Le riunioni che si fanno coi genitori non sono riunioni brevi, ma ci si siede e si spiega proprio tutta la giornata di attività del bimbo. Qual è la routine che si crea. Poi ogni tanto arrivano a casa con diversi lavoretti ed è interessante per l’autostima. Curiamo moltissimo il feedback ai genitori.
Sabina: abbiamo un’agenda scolastica nella quale scriviamo tutte le attività, anche quelle fisiologiche del bambino durante il giorno. Poi abbiamo un whatsapp dell’asilo molto attivo e contatto diretto con le mamme. Io sono innanzitutto mamma e mia figlia serena di due anni sta all’asilo da noi. Per un genitore è fondamentale sapere cosa fanno durante la giornata i bimbi, soprattutto se sono così piccoli!
La Consigliera Esecutiva del Com.It.Es. Debora Marchesiello augura il meglio per questo grande e coraggioso obiettivo che vuole perseguire Piccola Italia, dato che al giorno d’oggi con la crisi si passano momenti difficili in ogni campo e ringrazia Sabina e Juan José per questo spirito nella diffusione della lingua italiana.
L’asilo nido Piccola Italia ha raggiunto un accordo con il Com.It.Es di Madrid per offrire ai connazionali che fossero interessati un prezzo speciale per le attività del centro. Iscrizioni aperte 2016-2017 Offerta COMITES: 30% di sconto sull’iscrizione e estensione oraria gratuita*
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Intervista realizzata da Elisabetta Bagli