Pubblichiamo la risposta integrale della Consigliere Luisa Cardona, avvocatessa esperta in GDPR su temi privacy ed altri temi inviata alla testata giornalistica AISE.
Gentile AISE,
Agenzia Internazionale Stampa Estero,
Le scrivo in riferimento ad un articolo pubblicato in data 10 gennaio 2022, alle 12:22 del mattino, dal titolo:
“Comites Madrid e sito internet: i consiglieri della lista tricolore scrivono al presidente Lazzari”.
Prima di esporre le osservazioni al riguardo, voglio fare una piccola premessa spiegando le ragioni che mi hanno spinto a redigere questa carta: in primo luogo, l’articolo sopra citato (il cui link di riferimento lo potete trovare qui di seguito https://www.aise.it/comitescgie/comites-madrid-e-sito-internet-i-consiglieridella-
lista-tricolore-scrivono-al-presidente-lazzari-/170608/1) riporta degli errori che vanno rettificati affinché i lettori non cadano in confusione e, soprattutto, nel rispetto del diritto di informazione a cui devono adempiere tutti i mezzi di comunicazione proporzionando una informazione veritiera.
In secondo luogo, è volontà di questa parte adempiere con quanto richiesto dai 4 redattori della carta oggetto
del vostro articolo, citando testualmente: “Si apre così la lettera che i consiglieri del Comites di Madrid
Donata Colella, Civita Masone, Rocco Nicola Crimeni e Giuseppe Stabile, appartenenti alla Lista Civica
Tricolore, hanno indirizzato al presidente del Comites, Andrea Lazzari, una lettera per sollevare l’attenzione
su alcuni accadimenti e chiedere un intervento in relazioni agli stessi.”
Pertanto, eccoci qua a dare risposta alle richieste sollevate.
Desidero iniziare sottolineando il fatto che coloro che vengono definiti testualmente “consiglieri del Comites
di Madrid Donata Colella, Civita Masone, Rocco Nicola Crimeni e Giuseppe Stabile, appartenenti alla
Lista Civica Tricolore..”, nella realtà dei fatti non lo sono. Non sono consiglieri del Comites di Madrid.
Gli viene attribuita una carica inesatta, non si sa se per distrazione del giornalista, che tra l’altro non firma
l’articolo, oppure perché questi soggetti si siano attribuiti cariche non loro. Certo è che questo fatto è
alquanto importante per il proseguimento della lettura.
Infatti, nella lettera pubblicata a modi articolo trapelano, in forma chiara ed evidente, delle presunte accuse
che vertono sulla violazione della privacy di queste persone, più nello specifico loro stessi affermano che :
“in data 3 gennaio 2022 ed 8 gennaio 2022, in seguito alla verifica effettuata sull’indirizzo
internet https://www.comitesmadrid.org/, gestito dal Comites di Madrid, riscontravamo: l’inserimento non
autorizzato dei propri dati personali”.
Tale affermazione è completamente priva di fondamento. Infatti, costoro sono soggetti che hanno partecipato alle elezioni politiche per l’elezione del Comites di Arona tenutosi in data 3 dicembre 2021 e pertanto già conosciuti dal pubblico di riferimento, ovvero gli elettori, perdendo quindi la qualità di “soggetto privato”.
La normativa alla quale loro fanno riferimento è indubbiamente il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali (RGPD), che non si applica a questo caso. Infatti, vogliamo porre l’accento sul fatto che
non si può pensare alla democrazia senza tener conto della libertà d’espressione, diritto fondamentale sancito
e tutelato dalle più importanti convenzioni internazionali vigenti in materia. Basti pensare all’art 11 della
Carta dei Diritti Fondamentali europea nella quale si evince che Articolo 11 – Libertà di espressione e d’informazione
- Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la
libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte
delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. - La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
Il diritto applicato nel caso degli articoli da loro citati, infatti, sono riconducibili proprio a tale ambito.
Entrambi i trafiletti giornalistici a cui fanno riferimento, vengono redatti con il fine di informare l’evolversi
delle elezioni, a cui loro stessi hanno preso parte e per i quali non è necessario richiederne il consenso.
Gli articoli in questione, infatti, non raccontano episodi di vita personale dei 4 appartenenti alla Lista Civica
Tricolore, bensì raccontano quanto avvenuto in sede di riunione, che tra l’altro si sviluppano a porte aperte
essendo queste pubbliche, così come stabilito nella Legge 23 ottobre 2003, nº 286, articolo 5 comma 5,
(Legge che tra l’altro loro stessi citano nella lettera, ma che evidentemente non hanno letto con attenzione).
Tale comma enuncia: “Le sedute del Comitato sono pubbliche. La pubblicità è assicurata anche mediante
pubblicazione dei resoconti sull’albo consolare e comunicazione ai mezzi di informazione locali.”
Quindi, per quanto riguarda la richiesta di come l’informazione sia stata acquisita, torniamo a sottolineare
che i verbali e le riunioni dei vari Comites sono pubbliche e che vi possono partecipare anche soggetti non
eletti.
Tornando al tema della presunta violazione della loro privacy, questa parte vuole evidenziare come, oltre a
non essere applicabile la normativa sulla protezione dei dati per le circostanze sopra citate, anche la forma
adottata dai 4 consiglieri per far valere i loro “diritti” è sbagliata.
Infatti, questi “intimano” al Presidente Lazzari di : “cancellare nel termine massimo di 5 giorni i dati
personali degli scriventi dal suddetto sito internet(..)” quando la legge sulla privacy conferisce termini e
modalità diverse da quelle da loro adottate, infatti si parla di un periodo di 30 giorni, prorogabile per altri 2
mesi in caso di particolare complessità, motivo che lascia ben dedurre che anche in questo caso non abbiano
letto la normativa da cui però cercano riparo, altrimenti non avrebbero compiuto così tanti errori grossolani.
Oltretutto, se proprio vogliamo entrare ancora più in profondità come possono questi 4 consiglieri lamentarsi
della privacy quando fanno pubblicare tale carta da un giornale? Se le loro pretese fossero minimamente
plausibili lo stesso giornale a cui ci stiamo riferendo non lo avrebbe fatto giacché non consta con il consenso
del presidente Andrea Lazzari.
Inoltre, non finiscono qua le sviste, infatti, anche la richiesta di “comunicare il nominativo del responsabile
della protezione dei dati personali nominato dal Comites di Madrid (titolare dei dati) e con quale delibera
consiliare” non procede, poiché il titolare del trattamento è presente nella web, dove vengono illustrate le
modalità per mettersi in contatto con lui, oltre alle procedure per l’esercizio dei diritti, motivo per cui questa
parte non intende a che pretensioni facciano riferimento visto che sono ben rintracciabili, basta
semplicemente fare click sull’apposito riquadro “privacy GDPR” che è di libero accesso. Oltretutto non è
necessaria o precettiva nessuna delibera consiliare al riguardo.
È preciso chiarire inoltre che, sia il Comites di Arona così come quello di Barcellona, hanno espresso e
confermato il loro consenso nel continuare a mantenere la web www.comitespagna.info come mezzo
principale per l’attività informativa per tutta la comunità italiana residente in Spagna.
Infine, per dissipare ogni dubbio al riguardo all’uso dello stemma, vogliamo sottolineare come il “Ministero
di Giustizia, con una nota del 3 ottobre 2003, comunicava al Consiglio Nazionale dei Dottori
Commercialisti che non sussistevano elementi ostativi all’utilizzo dello stemma della Repubblica, anche da
parte degli Ordini territoriali stante la loro natura di persone giuridiche di diritto pubblico con poteredovere
di perseguire i fini istituzionali loro attribuiti dalla legge in regime di autoamministrazione.” Ora
bene, se applichiamo un’interpretazione analogica si può capire la ragione per cui è stato apposto tale
simbolo. Infatti, per l’ordinamento giuridico italiano i Comites, sono enti di diritto pubblico. Tale aspetto non
può essere messo in discussione giacché i Comitati sono istituiti e disciplinati dalla legge italiana. Di
conseguenza la richiesta di “indicare i riferimenti normativi che vedrebbero i Comitati degli Italiani
all’Estero articolazioni del MAECI” viene svuotato di significato.
Sperando che con quanto detto si sia dissipato ogni dubbio, rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore
chiarimento.
Avv. Luisa Cardona
Consigliere Comites Madrid
Testo della nota riportata su AISE https://aise.it/comitescgie/comites-madrid-cardona-replica-ai-consiglieri-del-comites-di-arona/172136/11a