Buongiorno Silvana, come stai? Ci piacerebbe conoscerti un pó meglio. Ci puoi raccontare da dove vieni e come sei arrivata qui in Spagna?
Buongiorno a tutti! Sono Silvana Di Liberto e sto benissimo, grazie per avermelo chiesto, Gabriella! Ringrazio te e il Comites di Madrid per l’opportunità di farmi conoscere a tutti i nostri connazionali sparsi per la Spagna, proprio come noi due.
Riguardo a me, sono cresciuta a Monreale, una cittadina rinomata per la sua cattedrale in Sicilia. Fin dalla mia infanzia, ho intuito che la musica sarebbe stata il motore perpetuo della mia vita. Tra concorsi canori e grandi palchi, questa vocazione si è trasformata gradualmente in una vera professione. C’è di più da raccontare: la scrittura ha giocato un ruolo altrettanto importante nel mio percorso di oggi, ma continuerò su questo tema nella prossima domanda.
La mia avventura verso la Spagna è iniziata con il sussurro dei venti del cambiamento, un’eco che risuonava dentro di me mentre riflettevo sulle benedizioni ricevute. Consapevole di questa spinta interiore, ho avvertito una chiamata che superava le comodità e le sicurezze familiari. Il punto cruciale di questa trasformazione è stato reso possibile grazie al contributo essenziale della mia cara amica Tiziana, che mi ha invitata a condividere una settimana su un’isoletta paradisiaca. Successivamente, nel corso di una seconda vacanza in terra catalana, in compagnia dei miei ex compagni di scuola, ho incrociato lo sguardo con il mio attuale compagno francese. Quel breve istante è stato come una scintilla divina, un incontro di destini che ha risvegliato in noi un amore puro. Abbandonando le nostre terre natie, ci siamo uniti al richiamo dell’ignoto dirigendoci verso il Regno Unito. Gli episodi vissuti dal mio compagno durante i suoi precedenti spostamenti in Spagna hanno fatto sì che scegliessimo Barcellona come nostra nuova destinazione, lasciando Londra dietro di noi. Appena ho posato piede in questa città, ho sentito di essere giunta a casa. La mia prima occasione è arrivata su una nave privata, dove ho trascorso tre settimane immersa nell’eleganza, navigando lungo una rotta indimenticabile. Lì, ho avuto il piacere di incrociare una persona che ha apprezzato particolarmente la musica che ho cantato, soprattutto le belle melodie francesi. L’intensità di questo sentimento spirituale ha proiettato la nostra amicizia al di là dei confini dell’orizzonte marino, tanto da condurmi a partecipare a un viaggio di scoperta lungo il Cammino francese una volta sbarcate. Al ritorno, il mio percorso si è dipanato per mezzo di continenti e culture, portando la mia musica a risuonare in terre lontane, davanti a pubblici sempre più diversificati e affascinanti. Ho stretto legami con anime provenienti da ogni angolo del globo, ho collaborato con talentuosi musicisti, e ho ampliato il mio repertorio fino a definirmi come una vera e propria enciclopedia musicale. Le lingue apprese non sono servite solo a comunicare, ma si sono trasformate in strumenti abilmente impiegati nelle mie performance, valorizzando il mio rapporto con il pubblico e conferendo intensità alle mie espressioni artistiche. Devo anche aggiungere che non è stato solo rose e fiori: ho dovuto fronteggiare una serie di decisioni difficili e ostacoli, e ho persino lasciato scappare un’opportunità che avevo di fronte, tutto per amore. In tal modo, mi sono trovata improvvisamente sommersa da una vita ordinaria, precipitando da un impegno all’altro, travolta tra un lavoro stabile e una persistente sensazione di oppressione, incapace di trovare un equilibrio tra il fare tutto e il non fare niente. Eppure, anche in quelle fasi più buie, la musica è rimasta la mia costante, illuminando le notti come un faro nella tempesta e conducendomi infine in un circolo privato esclusivo. Un giorno, è stato come svegliarsi da un brutto sogno, e insieme al mio compagno, abbiamo deciso di iniziare da zero in un ambiente più placido, lontano dal caos e dall’inquinamento, dove poter togliere l’orologio. Dopo aver trascorso due vacanze in Algarve per valutare se effettivamente ci piacesse, alla fine abbiamo deciso di stabilirci in un piccolo paesino costiero, ancora incontaminato, vicino al confine con il Portogallo, in Andalusia. Sono passati degli anni da allora, e posso dire di aver trovato quella pace e serenità tanto agognate.
Sappiamo che hai appena pubblicato un libro, ce ne vuoi parlare? Cosa ti ha portata poi a scriverlo?
Assolutamente corretto, sono entusiasta di presentarvi il mio libro, ‘El Camino de Santiago (a mi manera)’. Originariamente concepito in lingua spagnola, questo lavoro è stato recentemente tradotto in italiano con il titolo ‘Il Cammino di Santiago (a modo mio)’, disponibile per l’acquisto su Amazon.
Questo progetto letterario costituisce un viaggio dentro il viaggio, germogliato e sviluppato durante l’era tumultuosa del Covid-19. La sua concezione è stata ispirata dal ritrovamento del mio antico taccuino del Cammino di Santiago, un tesoro sepoltosi in una scatola dimenticata, e dall’incoraggiamento persuasivo della mia anima affine ad esplorare questo tema attraverso i miei ricordi. Mentre ero sul punto di completare il manoscritto, mi sono ritrovata immersa in una seconda creazione narrativa, abbandonando temporaneamente entrambe per cedere al richiamo della musica. Malgrado tutto, la dolorosa perdita del mio più caro amico lo scorso gennaio ha agito come un catalizzatore, spingendomi con rinnovato fervore a riappropriarmi dei miei scritti. Molti anni fa mi sono immersa nell’intenso spirito di questo cammino, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port insieme a Michelle, la co-protagonista menzionata in precedenza, che avevo conosciuto da poco. Con gli occhi curiosi di una siciliana, ho osservato ogni singolo passo fino ad arrivare alla meta finale: la Cattedrale di Santiago de Compostela. Sono stati tanti e tanti chilometri percorsi a piedi, che sembravano non finire mai, cercando di mettere in luce l’eterna ricerca di scopo che attraversiamo tutti almeno una volta nella vita. In questo processo, ho avvertito un’energia sottile, una frequenza impercettibile e una vibrazione che mi ha permesso di accedere a una nuova dimenzione. Tra paesaggi mozzafiato, boschi antichi e terre selvagge, ho compreso che esiste un legame profondo tra me e ogni elemento naturale: un sasso, un fiore o la terra stessa, una consapevolezza che emerge solo quando siamo in grado di rallentare il ritmo agitato della vita quotidiana. Spero sinceramente che le pagine di questo libro possano ispirare, informare, suscitare emozioni, stimolare sogni e offrire intrattenimento ai lettori. Inoltre, al termine del libro, comprenderete come questo itinerario abbia influenzato completamente la mia vita. Condivido le vittorie, le fatiche adosso e i dolori sopportati, le lotte interiori e i momenti di sconcerto che ti facevano desiderare di fare marcia indietro. Ho cercato di trasmettere attraverso una prosa coinvolgente, arricchita da tocchi umoristici e piena di dettagli, non solo gli aspetti pratici del cammino e la rigogliosa naturalezza, ma anche gli incontri significativi con altri pellegrini provenienti da tutto il mondo. Ogni curva del sentiero si apre come una finestra sulla diversità umana e sull’importanza dell’empatia, del rispetto delle opinioni altrui, dominando pregiudizi e differenze. Questa narrazione abbraccia concetti fondamentali come la gratitudine, l’osservazione, il perdono, la compassione, l’accettazione e l’arte di ascoltare gli altri. In ogni tappa, si può contemplare la bellezza senza tempo della Spagna settentrionale. Oltre a scoprire i nomi geografici, i tesori tradizionali e le opere d’arte che caratterizzano le regioni, è possibile deliziarsi con i sapori unici dei piatti tradizionali e percepire la calorosa ospitalità dei suoi abitanti. Mediante aneddoti irresistibilmente divertenti e antiche leggende tramandate di generazione in generazione, scoprirete vere gemme di saggezza raccolte lungo il mio percorso. Sarà un’immersione nei temi intramontabili della perseveranza, dell’importanza dei dialoghi costruttivi e della gratificazione derivante dai progressi personali. Esploreremo anche argomenti insoliti, capaci di stimolare la vostra curiosità e di incitarvi oltre i confini della conoscenza convenzionale. Al centro di tutto si cela un’indagine intima sulla spiritualità, non interpretata in senso dogmatico o religioso, ma come un viaggio di auto-scoperta e di connessione con qualcosa di più grande di noi stessi.
In questi momenti di raccoglimento, ci ritroviamo assorti nella contemplazione del significato della vita, aprendo mente e corpo ai segnali, e all’aspirazione di raggiungere una pace interiore. In conclusione, ‘Il Cammino di Santiago (a modo mio)’ si trasfigura in una sorta di guida spirituale per chiunque si trovi ad affrontare una traversata simile, che sia fisica o metaforica.
Secondo te é vero che italiani e spagnoli ci assomigliano? In cosa sí e in cosa no?
Secondo me, è vero che italiani e spagnoli hanno delle somiglianze, ma ci sono anche delle differenze distintive.
Dal punto di vista linguistico, entrambe le lingue, l’italiano e il castigliano (o spagnolo), appartengono alla stessa famiglia linguistica, derivando entrambe dal latino. Ciò nonostante, ci sono distinzioni nel modo in cui le lingue sono strutturate e pronunciate. Mentre l’italiano mostra una maggiore affinità con il francese, lo spagnolo ha delle somiglianze più evidenti con il portoghese. Entrambe le culture sono molto gestuali e amano parlare muovendo le mani contemporaneamente, il che può facilitare il dialogo tra individui che non condividono la stessa lingua.
Geograficamente parlando, l’Italia è più omogenea rispetto alla Spagna. Mentre l’Italia è un unico stato, la Spagna è costituita da diverse regioni autonome, ognuna con la propria identità culturale, storica e linguistica. Oltre al castigliano, sono riconosciute altre lingue ufficiali nelle rispettive regioni autonome, come il catalano, il galiziano, l’euskera e l’aranese. Questo porta a una maggiore diversità culturale all’interno della Spagna rispetto all’Italia.
Culturalmente, sia l’Italia che la Spagna condividono un rispetto per le loro radici tradizionali e sono rinomate per la loro cucina mediterranea, l’amore per il calcio e un grande attaccamento alla vita sociale e familiare. Eppure, ci sono anche differenze significative. Ad esempio, l’Italia è famosa per la sua ricca storia artistica e architettonica, e per l’artigianato di alta qualità noto come “Made in Italy”, oltre alla cucina che include piatti come la pasta, la pizza e il gelato. D’altra parte, la Spagna è celebre in tutto il mondo per la sua cultura del flamenco, le corride, la celebrazione della Semana Santa e piatti tipici come la paella, insieme alla rinomata bevanda della sangria.
Ogni regione conserva le proprie festività, con un ambiente che varia tra mare, oceano e montagne, insieme a piatti tipici e usanze locali, contribuendo così alla ricchezza e alla varietà della Penisola Iberica. Inoltre, lo stile di vita degli spagnoli si distingue da quello italiano per diverse abitudini. Ad esempio, le aperture dei negozi avvengono generalmente in orari più tardi rispetto all’Italia, con una pausa pranzo prolungata e pasti consumati a orari più tardivi rispetto alla tradizione italiana. La siesta, un breve riposo pomeridiano per rigenerarsi, è una pratica comune che riflette l’importanza data al benessere e al relax.
Cosa consiglieresti a un italiano/a che volesse venire a vivere in Spagna?
Trasferirsi in un paese straniero è un’esperienza personale, e ciò che ha funzionato per me potrebbe non essere necessariamente adatto ad altri. È un passo importante che richiede una valutazione attenta, specialmente se si considera il contesto socio-culturale attuale, caratterizzato da un turbamento di competitività, velocità, individualismo e virtualizzazione. Questi elementi complicano ulteriormente il processo di adattamento rispetto al passato. È fondamentale essere consapevoli delle sfide che potrebbero presentarsi, come la lingua locale e la mancanza di contatti.
Per i giovani italiani che desiderano espatriare in Spagna, vorrei condividere una lezione che mi è stata trasmessa da una persona cara: ‘Puoi attraversare oceani e montagne, ma se non lasci le tue vecchie stanze, continuerai a vivere nello stesso posto.’ Questo insegnamento rispecchia l’imperativo di un cambiamento interiore che deve accompagnare la transizione fisica di luogo. È imprescindibile essere propensi a mutare mentalità, adattare abitudini e rinnovare prospettive al fine di intraprendere un percorso di crescita personale, ovunque ci si trovi. L’umiltà è una virtù che trascende le frontiere e le culture, conservando la sua rilevanza in ogni contesto di vita.