Bella serata giovedì scorso (20 ottobre) al Com.It.Es di Madrid. Riempita in ogni ordine di posto la sala, di Calle Augustin de Betancourt, per il dibattito sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. La discussione, moderata dal Presidente Pietro Mariani, è stata animata da Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana e sostenitore del NO al referendum, e David Ermini, deputato del Partito Democratico e sostenitore del SI.
Il dato più rilevante è stata senza dubbio la grande risposta in termini di partecipazione della comunità italiana a Madrid e in Spagna. Una sala piena e diverse migliaia di visualizzazioni (n.d.r 5.428 utenti Facebook in Spagna e Italia) della diretta streaming sulla pagina Facebook del Com.It.Es, sono il miglior indicatore del grande interesse e voglia di partecipare dei nostri connazionali rispetto ad un appuntamento elettorale di tale importanza.
Del resto, la materia del contendere non è certamente banale. La discussione verte sulla riforma della seconda parte della Costituzione, quella che riguarda l’organizzazione del nostro sistema politico, le relazioni fra potere esecutivo e legislativo, la gestione dei rapporti fra Stato e regioni. Questioni cruciali che suscitano opinioni e sentimenti contrastanti e che riguardano la forma e funzionamento delle istituzioni democratiche della Repubblica.
L’On. Palazzotto ha dato inizio alle danze con una riflessione sulla necessità di sgomberare il campo da polemiche eccessive ed evitare i catastrofismi di chi dipinge il 5 dicembre tanto come l’inizio di un regime autoritario quanto come il ritorno al caos del 2013. Alla riflessione è seguita una critica senza sconti ad un progetto riformatore che, secondo Palazzotto, ridurrebbe gli spazi di partecipazione politica e parlamentare, rischiando di conseguenza di emarginare ancora di più parti di elettorato già di per sè non particolarmente entusiaste dell’attuale sistema partitico e politico.
L’On. Ermini ha invece presentato l’appuntamento elettorale come una opportunità per migliorare il funzionamento di un sistema, che ha lasciato troppo a desiderare in termini di capacità di eleggere maggioranze stabili e produrre governi capaci di portare a termine il mandato degli elettori. Il superamento del bicameralismo paritario è stato quindi presentato da Ermini come la possibilità di razionalizzare il sistema politico dopo anni di instabilità governativa e debolezza degli schieramenti politici.
Il primo giro di interventi si è chiuso con il saluto dei rappresentanti del Comitato Basta un SI Spagna e del Comitato del NO per Madrid, che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento e hanno aperto la parte di domande dal pubblico esponendo i propri rispettivi punti di vista.
Il dibattito ha poi toccato molti degli altri punti previsti dalla riforma, dall’abolizione di CNEL e Province, all’ eliminazione della competenza concorrente fra Stato regioni, fino alla composizione del possibile futuro Senato e le ricadute internazionali di una vittoria del SI o del NO. I tanti temi sono stati affrontati grazie alla partecipazione e competenza del pubblico dal quale sono pervenute domande e manifestazioni di appoggio, rigetto o indecisione rispetto alla riforma, ma tutte accomunate dal desiderio di capire di più, di esercitare una legittima e necessaria funzione di critica dei propri rappresentanti politici, e sempre animate da rispettosa passione.
Del resto, secondo diversi istituti di sondaggio, la tendenza alla partecipazione elettorale potrebbe essere piuttosto alta il prossimo 4 dicembre. Non siamo in grado di prevedere se si tratti di stime corrette, quello che appare chiaro però è che la mobilitazione elettorale per questo appuntamento stia registrando una tendenza di crescita. E a testimoniarlo sono anche le molte iniziative di dibattito referendario organizzate dalla rete Com.It.Es in tutto il mondo. Madrid ne è stato un ottimo esempio giovedì scorso.
Per chi avesse perso la diretta streaming del dibattito può rivederla qui