Il NIE (“Número de Identidad de Extranjero”) è un numero di identificazione fiscale assegnato agli stranieri che risiedono in Spagna.
È fondamentale per qualsiasi attività legale, lavorativa o amministrativa, tra cui:
• Firmare un contratto di lavoro.
• Aprire un conto bancario.
• Pagare le tasse.
• Comprare o affittare una casa.
• Iscriversi al sistema sanitario spagnolo.
Dove e come richiedere il NIE?
Puoi richiedere il NIE presso la Policía Nacional o attraverso il consolato spagnolo in Italia, se preferisci completare la procedura prima di trasferirti.
In Spagna, segui questi passi:
1. Prenotazione dell’appuntamento: Accedi al sito Cita Previa per prenotare un appuntamento.
2. Documenti necessari:
o Modulo EX-15 compilato (disponibile sul sito del Ministero dell’Interno spagnolo).
o Originale e copia del passaporto.
o Lettera che spiega il motivo della richiesta (ad esempio, un’offerta di lavoro o l’apertura di un conto bancario).
o Ricevuta del pagamento della tassa per il NIE (modulo 790, codice 012).
3. Presentazione: Recati all’ufficio designato il giorno dell’appuntamento con tutti i documenti. Se tutto è in ordine, riceverai il NIE in formato cartaceo (il cosiddetto NIE bianco).
Differenze tra il NIE bianco e il NIE verde
• NIE bianco: È un documento temporaneo che serve principalmente per identificarti a fini fiscali. Non certifica la residenza in Spagna.
• NIE verde: Ufficialmente noto come “Certificado de Registro de Ciudadano de la Unión Europea”, è rilasciato ai cittadini dell’UE che si stabiliscono in Spagna. Questo documento è obbligatorio se risiedi in Spagna per più di tre mesi e include il tuo NIE. Si ottiene presso la Policía Nacional e richiede:
o Certificato di empadronamiento.
o Prova di mezzi economici (contratto di lavoro, estratti conto bancari).
o Prova di copertura sanitaria (Tessera Sanitaria Europea o assicurazione privata).
Il NIE verde è essenziale per essere riconosciuto come residente legale in Spagna.
Web Ministerio de Asuntos Exteriores, Unión Europea y Cooperación
Ringraziamo l’avvocato Riccardo D’Angelo, dello Studio Giambrone & Partners per questo contributo.